Mediass ci racconta chi è il broker assicurativo
Ce lo spiega, attraverso la sua storia professionale, Emanuela D’Astola Perroni, Area Manager della squadra della direzione commerciale Mediass.
Mediass e il broker assicurativo: che funzione svolge, nello specifico, questa figura e quali servizi offre ai propri assistiti? In cosa si differenzia dall’agente? Per rispondere a queste ed altre domande, Top Reputation ha incontrato una professionista che opera nel settore da 23 anni: Emanuela D’Astola Perroni.
Classe ’74, madre di tre figli, donna manager e grinta da vendere, da due anni è entrata a far parte della squadra Mediass. Ma facciamo un passo indietro. Mediass nasce a Pescara nel 1996 per volere dell’imprenditore Francesco Pirocchi, con lo scopo di avviare un’attività di brokeraggio assicurativo a capitale interamente italiano. Da allora, Mediass Pescara ha visto un percorso di crescita costante, consolidando nel tempo la propria posizione come brand autonomo ed espandendosi sull’intero territorio italiano. L’ad Francesco Pirocchi ha puntato su un organico di circa 750 tra dipendenti, agenti e collaboratori con un’età media di 36 anni che operano tra Mediass Pescara -la sede principale di Piazza Troilo- e le altre sedi secondarie in tutta Italia. Emanuela, ad oggi, è l’unica donna nella squadra commerciale.
Come si fa ad essere mamma e manager al contempo? Raccontaci anche della tua formazione.
Mi avvalgo del valido aiuto dei nonni perchè sono spesso in viaggio per lavoro. Faccio base a Roma ma gestisco per Mediass, come Area Manager, Lazio, Umbria e Marche. Ho una carrozzeria da donna e un motore da uomo e gli amici mi definiscono un “maschiaccio” perchè ho passioni maschili (vado matta per il mondo dei motori). Sono approdata qui due anni fa, ma la mia carriera nel campo assicurativo è cominciata nel ’93, appena diciottenne. Ho avuto la fortuna di entrare in una Compagnia assicurativa importante e da lì è iniziata la mia esperienza. Da sempre, senza interruzione, ho lavorato in questo campo, sono 23 anni.
Hai provato sulla tua esperienza professionale la differenza tra agente e broker assicurativo. Chi meglio di te può aiutarci a comprendere queste due figure.
Appena Francesco Pirocchi mi ha voluta in Mediass, ho dovuto faticare molto. Questo perché provenivo da Compagnie di Assicurazioni. All’inizio è stata dura perchè ho dovuto cambiare forma mentis: da agente a broker. Oggi posso dire che non tornerei più indietro. Al livello personale il broker rappresenta un’esperienza galvanizzante perchè ho la possibilità -attraverso l’esperienza in Mediass- di vedere come operano tutte le Compagnie, approcciandomi a diversi tipi di rischi, entrando in contatto con innumerevoli tipologie di clienti, dalla persona alla grande azienda. Un’esperienza incomparabile rispetto a quella che facevo prima. Al livello professionale, posso affermare che in entrambi i casi, si tratti di intermediari assicurativi qualificati, tuttavia, la sostanziale differenza sta nel modo di porsi verso il cliente. Chiaramente, l’agente riceve un mandato dalla Compagnia, offre un servizio di consulenza ma è limitato dai prodotti della stessa. Il broker, invece, ragiona su incarico del cliente, lo rappresenta verso le Compagnie. Motivo per cui a mio avviso, il vero consulente è il broker, poiché può spaziare tra le varie offerte, italiane ed estere, individuando il prodotto migliore.
In che cosa consiste il tuo ruolo in Mediass?
Mediass è stato uno dei primi broker in Italia ad aprire al retail, ai clienti. Non direttamente ma tramite filiali che abbiamo sul territorio nazionale, da Milano a Palermo. Il mio ruolo è quello di gestire le filiali delle regioni che ho assegnate e cercarne delle nuove. Sono alla continua ricerca di nuovi intermediari, che siano essi agenti, sub-agenti e anche piccoli broker che decidano di adottare un cambiamento 2.0, mutando forma mentis e lavorando con tutto il mondo assicurativo a 360 gradi.
Affidarsi ad un broker assicurativo, quali vantaggi per i clienti, per le Compagnie e per le filiali?
Il cliente, avvalendosi della nostra collaborazione, ha una consulenza su una rosa di prodotti per tutte le esigenze. Le Compagnie, invece, traggono vantaggio dal fatto che possono ampliare la produzione su scala maggiore con una presenza più diffusa sul territorio. Per le filiali, infine, si tratta di avere un’offerta più ampia, una grande libertà di scelta e una velocità nei processi assuntivi e amministrativi.